Paradise Lost- Il punto sul Paradiso '49

Da "Melancholia", di Lars Von Trier  (2011)



Abbiamo scoperto di essere seguiti da una vivace community di paradisiologi, ovvero esperti del testo "Paradiso '49", e li abbiamo mandati in fermento annunciando la pubblicazione, da parte di Città Nuova e dell'Istituto Sophia, de L'ipotesi del Paradiso '49. Per una lettura teologica del testo di Chiara Lubich, a cura di Declan O'Byrne, Città Nuova- Istituto Sophia.
Fosse la volta buona che il famigerato, gnostico e discusso testo, venisse pubblicato integralmente, con le note di Chiara Lubich e della Scuola Abbà, il gruppo di studiosi che ha lavorato con lei sul manoscritto?

Nella sua prefazione al libro, Declan O' Byrne, rettore di Sophia, scrive:

"Il presente studio si basa su un'edizione del testo del "Paradiso '49" preparata da Chiara Lubich stessa con i suoi collaboratori, usata dai membri della Scuola Abbà. Si tratta di un gruppo di studio che inizia a comporsi verso la fine degli anni '80, quando il vescovo di Aquisgrana Klaus Hemmerle (1929-1994), autore delle "Tesi per una ontologia trinitaria" (1976) chiede alla Lubich di conoscere e approfondire i suoi scritti mistici degli anni 1949-1951. Il gruppo inizia ad incontrarsi in modo regolare nel dicembre 1990; oltre a Chiara Lubich, aveva come primi membri a Pasquale Foresi (sic), Klaus Hemmerle, Marisa Cerini, Giuseppe Maria Zanghì, Andrea Balbo e Piero Coda. Il numero di membri è aumentato con gli anni; oggi conta circa 300 membri di diverse discipline; con diverse modalità di coinvolgimento. Il processo di redazione dei frammenti, la sequenza, la datazione, le divisioni interne e la numerazione in 1724 capoversi è stato compiuto dalla Scuola Abbà, guidato dall’Autrice stessa. Nell’edizione di studio usata si trovano anche note della propria Lubich, elaborate nel contesto del lavoro della Scuola Abbà. Il testo è stato preparato per un’eventuale pubblicazione nella collana “Opere di Chiara Lubich” diretta da Donato Falmi ed edita da Città Nuova (Roma). La Scuola Abbà prevede una futura edizione critica del testo che ne permetterà uno studio più approfondito. Nonostante il testo del Paradiso ’49 rimanga nella sostanza ancora inedito, è già stato oggetto di studi pubblicati in vari contesti, in modo particolare nella rivista culturale «Nuova Umanità» e nei 7 libri della collana “Studi della Scuola Abbà” (Città Nuova, 2012-2021). Questo studio si può considerare, dunque, uno studio preliminare, rivolto in modo particolare al gruppo di studiosi che hanno accesso al testo integrale nello stato attuale. Ad ogni modo, per venire incontro alle esigenze di lettori che non hanno a disposizione il testo del Paradiso ’49, verranno citati per esteso i brani più importanti."

Insomma, una ennesima delusione per chi sperava di vedere il testo integrale, ovvero il testo che la Scuola Abbà, a nome di Chiara, si assume la responsabilità di proporre come esperienza mistica (da mettere in pratica, come vedremo poi). La lunga attesa non è un problema, per gli studiosi: impariamo a conoscere subito Padre Fabio Ciardi, che più di chiunque altro parla del Paradiso '49. Qui padre Fabio ci mostra anche una foto che ritrae i componenti originali della Scuola, la compagine che ha lavorato intensamente all'analisi del manoscritto. 

Il Paradiso ‘49 non è stato dato per essere studiato o letto, ma condiviso. Rappresenta una comprensione di ciò che è la realtà umana, la storia dell’umanità. Una visione del mondo visto da Dio. Abbiamo bisogno di una visione alta della storia umana, al di là delle piccole contingenze quotidiane. Una visione d’insieme, una visione di Chiesa, una visione di società. All’interno di questa visione, poi, c’è anche la nostra storia individuale, irripetibile e unica. Dio rispetta la singolarità di ogni persona, però il progetto è globale: fraternità, comunione, condivisione esistenziale, riassunte in una sola parola, unità. Una parola densa, che riassume una visione sociale, politica e culturale.

Insomma, un testo imprescindibile, che ci permetterebbe addirittura di capire cosa siano la realtà umana, la storia dell'umanità, la Chiesa, la società ed anche la nostra storia individuale e irripetibile... Ma dovremmo comprendere tutto ciò senza studiarlo, anzi, senza nemmeno leggerlo. Questo riguarda noi poveretti inesperti di mistica; esiste, come scrive Declan O'Byrne, una serie di studiosi che "hanno accesso al testo integrale nello stato attuale", evidentemente per loro il Paradiso è fatto per essere letto e studiato, e noi dobbiamo credere a quello che ci raccontano. Anche perché, come spiega nella sua introduzione, "Ipotesi del Paradiso '49" non significa che i nostri tentano di ipotizzare un'interpretazione convincente del testo, che appare piuttosto sconclusionato e privo di senso ai profani del volgo, ma bensì che saranno loro a fornirci la corretta interpretazione, illuminati come sono dalla luce della fede (avere lavorato con Chiara, che ha rivelato loro il senso delle scritture).

Inoltre, non abbiamo nulla di cui lamentarci, perché siamo già entrati in Paradiso, traendone enormi benefici, senza che quasi ci avessero avvertiti:

"Il fatto che quegli scritti non siano stati pubblicati integralmente non ha impedito che l’esperienza in essi espressa, fosse condivisa e partecipata. Chiara Lubich si è sempre ispirata ad essi nel suo insegnamento, a volte citandoli in maniera esplicita, anche senza indicarne l’origine. Tutto il Movimento dei Focolari è stato costantemente alimentato dalla luce scaturita da quell’esperienza, anzi è stato da essa forgiato. Il Paradiso ‘49 lo abbiamo già dentro, più di quanto non immaginiamo."  (Padre Fabio Ciardi, Paradiso '49, un'esperienza che ha plasmato i Focolari)

Come potete immaginare, generazioni di paradisiologi sono nate proprio da qui_  per ovviare all'insoddisfazione di sentirsi nominare continuamente questo misterico testo, che ispira sotto sotto gli insegnamenti più singolari di Chiara Lubich, senza avere la possibilità di capire una volta per tutte cosa fosse. E così, anche se né Padre Fabio, né Chiara hanno dato loro la patente di specialisti di mistica, se lo sono procurato un po' tutti, facendo circolare brandelli, stralci, letterine e confidenze private; "creare la gnosi", come testimonia qualcuno, è divenuto un ottimo strumento per cementare il gruppo degli iniziati "interni dell'Opera di Maria", ma anche per creare figli e figliastri: a te rivelo quasi tutto, tu invece non sei abbastanza in grado di fare unità, quindi ti rivelo un po' di meno... Ed è così che il manoscritto è circolato per i focolari, fotocopiato o salvato negli archivi dei computer, con la possibilità che chiunque lo potesse leggere. Si dice che addirittura Chiara ne avesse smarrito una copia nei trasferimenti da un focolare all'altro, ritrovata poi  in un cassetto da una ex, che ha provveduto a rispedirgliela. 

A questo si aggiunge il fatto che Chiara stessa, come scrive Padre Fabio, ha selezionato alcune parti del testo integrale, proponendole come meditazioni universalmente note; è il caso della famosa Ho un solo sposo sulla terra , che veniva ripetuta da noi gen come preghiera per incominciare la giornata. Oppure, come accaduto sempre ai gen, Chiara ha scelto di  trasmettere, come sua eredità, delle parti del "Paradiso", che ha letto e commentato in occasione di raduni a Castelgandolfo.

Ma, insomma, che cos'è esattamente il "Paradiso '49"? A livello di testo, esistono molte varianti del manoscritto originale, oppure abbiamo letto tutti la versione che sarà pubblicata dalla Scuola Abbà? Questa versione contiene delle modifiche o degli emendamenti? 

Per capire di che cosa stiamo parlando, vi invitiamo a leggere quanto abbiamo pubblicato tempo fa nel cantare "Cantare di Chiara- Follia, parte IV" In sostanza, riassumendo: Chiara Lubich si trova in vacanza a Tonadico, viene raggiunta da Igino Giordani, che sale in Trentino per una conferenza; dopo avere parlato con lui, si reca in chiesa ed ha le prime visioni; l'indomani riunisce le compagne e comunica loro ciò che ha vissuto; le visioni continuano, con relativa condivisione con Giordani e le compagne, fino a quando Chiara non rientra in città. Chiara fatica a ritornare alla normalità, e prosegue la fase delle visioni ancora per circa un mese, al suo ritorno a Trento. 

Vediamo anche una ricostruzione che fa Padre Fabio, che comprende il seguito della vicenda:

Igino Giordani fu il primo a trascrivere alcuni degli scritti di quel periodo, soprattutto quelli indirizzati a lui. Alcuni fogli manoscritti erano conservati con cura dall’una o l’altra compagna. Circolavano poi copie dattiloscritte per formare i primi membri del nascente Movimento alle realtà del Cielo. Si compilarono delle raccolte. Finché Chiara non diede l’ordine di tutto distruggere, sia perché “non ci si attaccasse”, come si diceva allora, a delle carte, sia perché potevano essere male interpretate. Era convinta che non fosse rimasto più niente di scritto, così come era convinta che tutto era rimasto stampato nei cuori. Nel 1961 le fu chiesto di raccontare di quel 1949, che allora pareva già così lontano, e lei lo descrisse come fosse accaduto il giorno prima. Quella conversazione è stata poi pubblicata sulla rivista “Nuova Umanità”.
Ma quelle carte non furono bruciate. Riapparvero provvidenzialmente negli anni Settanta. Nel frattempo Klaus Hemmerle, teologo e vescovo tedesco, intuì che quella esperienza del 1949 non era soltanto una “esperienza spirituale”, ma conteneva una ricca dottrina. Perché non leggere assieme quegli scritti perché informassero nuovamente vita e pensiero? La proposta piacque a Chiara. Raccolse attorno a sé un piccolo gruppo di persone che assieme a lei, al vescovo Klaus e a don Pasquale Foresi, iniziarono ad approfondire quanto era accaduto nel 1949. Stava nascendo la “Scuola Abbà” che, da quasi una trentina d’anni, riunisce studiosi delle più varie discipline e che anche oggi continua a lavorare su quegli scritti per farne emergere la dottrina in essi contenuta.
È proprio con la Scuola Abbà (il nome ricorda la prima parola fiorita sulla bocca di Chiara il 16 luglio 1949, che la introdusse nel seno dell’Abbà, del Padre) che inizia la redazione vera e propria di quello che oggi è l’opera letteraria conosciuta come Paradiso ’49, in programma di pubblicazione nelle Opere di Chiara Lubich. Gli scritti di quel periodo che va dal 1949 al 1951 sono infatti numerosi, ma quali di essi sono davvero testimoni dell’esperienza divina allora vissuta? Durante gli anni nei quali Chiara presiedeva la Scuola Abbà riapparivano nuovi testi e lei, con sicurezza, li vagliava: “Questo esprime quello che allora mi è stato dato di capire, questo no…”. Tutti scritti belli, ma lei aveva il senso del discernimento, li sceglieva e li ordinava secondo criteri cronologici e logici.
È così che lentamente si venne componendo il Paradiso ’49, libro di luce, forse il dono più bello che Chiara Lubich lascia, destinato a diventare un classico della letteratura cristiana.

Perché diventi un classico della letteratura cristiana, forse, bisognerebbe avere anche la possibilità di leggerlo, ma Padre Fabio non ha fretta, probabilmente conta di aspettare un 500/600 anni, come fecero i gesuiti con il diario di Sant'Ignazio di Loyola. Da questo suo intervento possiamo trarre alcune conclusioni:
- Chiara comunica tutto quello che vede e che sente a voce e, soprattutto, scrivendo delle lettere a Giordani che va e viene da Tonadico. Lui, ovviamente, le conserva;
- Il testo viene usato per formare, o meglio, uniformare i nuovi membri del Movimento, e quindi è necessario farne delle copie, sia a mano che dattiloscritte. In questa fase, probabilmente Chiara è consenziente alla divulgazione, anzi, se si tratta di formare i focolarini è probabile che la promuova lei stessa;
-Chiara dà l'ordine di distruggere le carte, ma non tutti obbediscono, anzi, quasi nessuno. Di questo parleremo in un paragrafo a parte, in seguito;
-Klaus Hemmerle, arrivati a fine anni '70, propone di ritirare fuori le carte: è il segreto di Pulcinella, lo sanno tutti che ci sono e non sono state distrutte. Chiara acconsente e fa nascere la Scuola Abbà. Ci permettiamo di fare una nostra ipotesi sfacciata: e se Hemmerle, autore di libri sulla "Ontologia trinitaria", avesse chiesto di leggere il Paradiso '49 non per venerarlo, ma al contrario per dare una controllata? Che roba ha fatto circolare Chiara, c'è da fidarsi? Possiamo renderla accettabile, dal punto di vista dell'ortodossia? 
- Per come Padre Fabio descrive il metodo di lavoro della Scuola, Chiara non ha capito l'antifona, e continua a spiegare il testo come se lo stesse rivivendo in quel momento. E' lei a garantire se i vari frammenti circolanti esprimono o no "quello che allora mi è stato dato di capire"... E si tratta di testi che ha scritto lei, figuratevi se qualcuno nel Movimento poteva aggiungervi del suo. Cosa significa, che Chiara ammette di avere scritto anche cose inopportune, di non essere sempre stata in sé e di essersi espressa, in qualche passaggio, in modo strano? O piuttosto Hemmerle ed altri le hanno detto "Con tutta franchezza, questo non lo puoi proprio pubblicare?" Dagli apocrifi ai Vangeli ufficiali; con la differenza che i vangeli sono stati scritti da più cronisti, qui abbiamo l'autrice originale del testo che sconfessa alcune sue pagine. Non è cosa da poco; perché?

Mentre i lavori della scuola Abbà proseguono, anche dopo la morte di Chiara (2008), viene pubblicato il libro La setta divina. Il Movimento dei Focolari tra misticismo, abusi e potere di Ferruccio Pinotti (2021). Il capitolo 4 della prima parte è dedicato proprio al Paradiso '49 (Una storia da riscrivere. Il mistero di Chiara Lubich e delle sue visioni mistiche, Ibid.)

Quello che la Lubich ha visto nel suo Paradiso ’49 – un misto di percezioni religiose, illuminazioni, apparizioni, “segni” e visioni simboliche (lei una volta li definì anche «quadri trinitari») – non è per tutti: rari i cenni al volgo, poche le briciole anche per i Focolarini alle prime armi. Alle rivelazioni si accede solo salendo di grado nelle gerarchie interne, secondo un meccanismo non dissimile da quello di molte sette, ma anche di alcune realtà iniziatiche. (Pinotti, Ferruccio. La setta divina: Il Movimento dei Focolari fra misticismo, abusi e potere (Italian Edition) (p.134). EDIZIONI PIEMME. Edizione del Kindle.

Quello che succede a Chiara, di fatto, rimane avvolto nel vago e nell'indefinito: Pinotti parla di "visioni mistiche", "percezioni religiose", "illuminazioni", "apparizioni", "segni"... La nostra narratrice di "Scomponendo Chiara" ha cercato inquadrare la cosa spiegando cosa siano le "visioni intellettuali", perché di "visioni intellettuali" aveva sentito parlare quando faceva parte del Movimento:

https://tanyaemarfisa293.blogspot.com/2023/08/cantare-di-chiara-follia-parte-i.html   Un domenicano spiega cosa sono le visioni intellettuali. 

Il libro fa un certo scalpore, soprattutto per il titolo e perché i membri dei Focolari, ben istruiti dalla Lubich da tempi immemorabili, non lo leggono ma si limitano a scandalizzarsi della parola "Setta" in copertina. A sorpresa anche Padre Fabio, che viene interpellato perché passi al contrattacco e difenda, finalmente, il famoso testo a cui ha consacrato la sua vita, liquida la questione con un gelido post nel suo blog, che è destinato a diventare uno stracult per i livelli di "Io so' io" e di minimizzazione: l'incolto Pinotti non se ne intende di mistica e si scandalizza per robette da nulla, cose che per le grandi sante come Chiara Lubich sono pane quotidiano.

Si cita Gordon Urquhart (roba vecchia), Vignon (sarà un grande giurista, ma dimostra incompetenza nel campo della teologia spirituale, fino a dichiarare “testi deliranti” gli scritti della Lubich).

Qui Padre Fabio commette anche un errore: crede che Gordon Urquhart sia "roba vecchia", ovvero l'autore de Le Armate del papa degli anni Novanta, mentre Urquhart ha scritto altre cose di recente; la cosa triste da segnalare è che altri focolarini (non Padre Fabio in questo post, va detto) hanno attaccato Pierre Vignon sulla persona, insinuando che non sia in comunione con la Chiesa. Lo stesso Vignon si è dovuto difendere, ricordando a tutti che i motivi per cui è entrato in contrasto con la Chiesa sono questi:
Pierre Vignon, licenziato il prete anti-pedofili. La colpa? Aver denunciato chi coprì gli abusi

Non credo che p. Hennaux abbia avuto l’opportunità di studiare gli scritti di Chiara Lubich. Molto più probabilmente gli sono stati forniti alcuni testi, avulsi dal contesto, come è stato fatto, ad esempio, con il card. Martini, invitandolo a difendere la dottrina della Chiesa. Così c’è il rischio di fare come un tempo, quando si condannavano le “sentenze” che venivano estrapolate da testo e contesto.

Padre Hennaux e il Card. Martini (la sua memoria) dobbiamo tenerceli buoni, mica possiamo dare anche a loro degli incompetenti! Beh, dire che si sono espressi pubblicamente sulla base di testi che sono stati forniti, senza che andassero ad approfondire, non è esattamente fargli fare una bella figura. Padre Fabio, non è che per caso siete voi che lavorate così, dalle sue parti? Oltretutto, ad ulteriore riprova che Chiara Lubich, fuori dai confini del Movimento, è sempre e solo una sconosciuta. 

Ma veniamo al punto... Perché Vignon osa dire che i testi sono "deliranti"? E non parliamo dei giudizi distribuiti da Pinotti, che li definisce in più parti infantili e incomprensibili. Ce lo spiegherà Padre Fabio, dimostrandoci che di delirio non si tratta? Ovviamente no, in compenso ci spiega per filo e per segno perché non si pubblica.

PERCHE' NON SI PUBBLICA

"Sai Chiara, hai ragione, all'inferno è un'anarchia; io mi sono stufato e ho aperto un night"


Qui di seguito riassumiamo le motivazioni che Padre Fabio ha fornito, in anni più recenti, per giustificare la mancata pubblicazione:


https://fabiociardi.blogspot.com/.../la-straordinaria...
https://www.focolare.org/.../paradiso-49-unesperienza.../
https://www.cittanuova.it/unesperienza-di-paradiso-2/...
https://www.focolare.org/.../un-patrimonio-da-approfondire/

2019
- Chiara aveva diritto alla sua privacy
- Anche con Sant’Ignazio di Loyola e il suo diario ci sono voluti 500 anni 
- Poteva essere mal interpretato: senza ricreare l’atmosfera adatta possono diventare solo belle parole
- Un tempo c'era diffidenza per un movimento guidato da una donna e con donne, uomini, sacerdoti, membri di comunità religiose.
2020
- Ci si può “attaccare” alla bellezza dei testi piuttosto che viverne il contenuto
- Possono essere fraintesi, perché molto arditi
- Ancora sul diario di Sant’Ignazio di Loyola: forse i gesuiti lo ritenevano intimo e riservato alla famiglia (ma il testo di Chiara no?)
- Certe cose possono essere fraintese perché sono di difficile lettura
- Chiara è una voce di Dio, bisogna applicare quello che dice a Cristo che è in lei
- Un altro possibile errore è voler ripetere alla lettera quanto lei afferma sulla sua missione come fondatrice
- Chiara non voleva che ci si attaccasse alle carte, ma all’essenziale, ovvero a Dio
- Il Paradiso del ’49 è fatto per essere vissuto.

"Chiara non voleva che ci si attaccasse alle carte": in effetti, per una volta tanto che sul serio avrebbero dovuto obbedirle, non le hanno distrutte, a riprova di un notevole attaccamento. D'altra parte, le sudate carte si erano trasformate in uno strumento di potere, per instaurare relazioni esclusive sulla base del segreto. 

Ma la realtà sarebbe molto diversa, secondo gli insider:

«Alcuni di questi testi» spiega un ex focolarino consacrato che chiede di rimanere anonimo «sono sfuggiti di mano alla Lubich e sono arrivati al Sant’Uffizio, che li ha sottoposti a un esame feroce. Quasi tutti sono stati fatti perciò sparire, esclusi i pochi conservati da Igino Giordani.
Pinotti, Ferruccio. La setta divina: Il Movimento dei Focolari fra misticismo, abusi e potere (Italian Edition) (p.134). EDIZIONI PIEMME. Edizione del Kindle

Il Sant'Uffizio chiede di distruggere le carte e i focolarini non aiutano Chiara, per salvare il Movimento? Forse non hanno capito la gravità della situazione, perché è stata loro tenuta nascosta. Le stesse pope avevano scoperto per caso, seguendo Chiara, che andava alle udienze per essere interrogata. Continuavano a credere che andasse tutto bene, che fosse tutto bellissimo?
Igino Giordani, da parte sua, avrà pensato di conoscere bene il Vaticano, luogo di politica in cui cambia spesso il vento; si sarà messo tranquillo ad aspettare ed infatti, eletto papa l'amico Montini, il Movimento ha avuto la sua approvazione, nonostante le numerose perplessità. Ci hanno sdoganato l'Opera, vedrete che prima o poi ci sdoganeranno anche le visioni mistiche, non buttiamole via. 

Certo che, per concludere, questa storia fa un po' riflettere.
Lo sapete che cos'è il revenge porn? Qualcuno invia una sua immagine intima ad una persona di cui ha la massima fiducia, con la quale ha una relazione amorosa. Ma la relazione si incrina e l'altro, tradendo quella fiducia, diffonde le immagini in giro.
E così Chiara ha preteso di trascinare con sé in Paradiso tutte le anime di coloro che la seguivano, ed ha condiviso con loro il suo materiale più intimo, pretendendo che a suo comando lo diffondessero oppure distruggessero. Senza arrivare ad incrinare la relazione, quelle persone hanno comunque agito di propria iniziativa: ci volevi fare entrare in Paradiso? Bene, allora ci teniamo le carte e le leggiamo. Non ci si può fondere in uno, né nell'altra vita, né in questa; la volontà altrui, per quanto ci si prodighi a piegarla, è imprevedibile. 

E vi sarà solo unità senza esservi unità nella Trinità, ché laggiù vi sarà solo autorità. Vi sarà Lucifero cui tutti obbediranno costretti: perfetta unità in inferno e completa anarchia ché nessuno vorrebbe far ciò che fa (compreso Lucifero e ne è costretto).  Paradiso '49, descrizione dell'Inferno 




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